MICHELANGELO LUPO
ARCHITETTO
RISTRUTTURAZIONI
VILLA FORTUNA: JUGENDSTIL E UN OMAGGIO A GIO PONTI
VILLA FORTUNA
Villa Fortuna si inserisce in un contesto unico nel suo genere caratterizzato da un clima e una vegetazione mediterranea, la parte più settentrionale del lago di Garda, quella trentina, nella cittadina di Arco. Verso fine Ottocento, tutta quest’area divenne uno dei luoghi di villeggiatura prediletto dai notabili delle provincie dell’Europa Centrale, quando l’Impero Austro-Ungarico si estendeva sino ad abbracciare il Trentino e la sponda settentrionale del lago. La villa è un esempio di dimora tardo ottocentesca che conserva spunti e motivi decorativi tipici del gusto teutonico dell’epoca riconducibili a quella che fu l’espressione dell‘Art Nouveau in Paesi quali Germania, Svizzera e Austria: lo Jugendstil.
DETTAGLI
Progetto di ristrutturazione e decorazione d’interni
Commissione: Studio d’architettura Michelangelo Lupo
Committente: privato
Date: 2002
Luogo: Arco di Trento
Servizio fotografico: Roberta Frateschi
OMAGGIO A GIO PONTI
L’architetto Lupo racconta come, in fase di sopralluogo, in un angolo di una stanza della casa notò dei rotoli di carta piuttosto malconci. Quando li aprì si rese conto che si trattava di un ciclo di opere di Gio Ponti sui temi della vendemmia e del vino. Una volta restaurati, decise di farne il leitmotiv dei due grandi saloni, abbinandoli ai pezzi più pregiati e rappresentativi scelti per l’arredamento, molti dei quali coevi alla villa. Nel salone biblioteca che si incontra provenendo dall’entrata, sopra il camino dell’Ottocento in marmo di Carrara, non si può non notare una delle tempere su carta dell’architetto e designer milanese, La bevuta.
Sempre nel salone biblioteca, ad una parete a sinistra della scala che conduce ai piani superiori, appesa sopra uno scrittoio a ribalta di fattura trentina, un’altra tempera dal titolo Il Sole. Percorrendo l’andito che introduce ad un secondo grande salone, più interno ed intimo, collocata sopra un mobile contemporaneo rosso che riprende i toni accesi che caratterizzano il soggiorno biblioteca, un’opera che ritrae il momento de La pigiatura. Una volta entrati nel secondo salone, dalle tinte più tenui, Il trionfo dell’uva occupa tutta la parete che separa le due finestre.
Nella sala da pranzo la scelta è caduta su una boiserie color verde salvia e decorata con preziose porcellane del 1800. Della stessa epoca sono anche la zuppiera e la consolle intarsiata in legno dorato. Salendo al piano superiore, nella camera da letto dei padroni di casa e in una delle camere degli ospiti, si possono apprezzare i magnificI soffitti Jugendstil con i caratteristici motivi floreali e vegetali che hanno dettato la scelta del colore, anche in questo caso verde salvia, delle pareti e della porta. Nella stanza dei bambini invece il soffitto è stato adornato con una delicata carta dipinta a tempera del primo Novecento, che raffigura tre puttini che sorreggono una ghirlanda di fiori.