MICHELANGELO LUPO
ARCHITETTO
RESTAURI E RISTRUTTURAZIONI
RICOSTRUZIONE E RISTRUTTURAZIONE DI UNA CASA RUSTICA
DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO
L’intervento in questione mirava al recupero di un edificio parzialmente crollato, testimonianza dell’architettura rurale della val Rendena per tipologia e tradizione costruttiva. Il primo nucleo era datato intorno al XVII secolo. L’edificio presentava una pianta chiusa con corridoio/portico laterale sul quale si attestavano, a pettine, piccoli ambienti anticamente utilizzati come stalle. La struttura è stata comunque oggetto di vari rifacimenti nel corso degli anni, ma la documentazione fotografica ha permesso di risalire alla volumetria originaria dell’edificio e all’individuazione dei singoli nodi della struttura lignea ed alla loro metodologia costruttiva. L’intervento sulla parte lignea va considerato come un restauro, non come una ricostruzione. Particolare attenzione è stata dedicata alla riprogettazione della parte lignea seguendo fedelmente la tecnica costruttiva originale ad incastri, con la doppia trave di banchina che imprigiona le teste dei travetti portanti dei solai, visibili in facciata a creare un marcapiano in legno. Sono poi stati riproposti i solai in legno con intradosso a vista come nella costruzione originale.
DETTAGLI
Progetto di ricostruzione e ristrutturazione
Commissione: studio d’architettura Michelangelo Lupo
Committente: privato
Date: 1995
Luogo: Fisto di Spiazzo Rendena, Trento
IMMAGINI DI CANTIERE
La parte in muratura è stata recuperata mediante la realizzazione di un solaio aerato al piano terreno posato su cordoli in calcestruzzo. Le murature dei locali voltati del piano terreno sono state restaurate con opportune metodologie di consolidamento, come pure le volte a botte e a crociera, prestando particolare attenzione alle tre sale ipostile di notevole pregio architettonico che presentano lesioni di discreta entità. In facciata è stata riproposta una finitura ad intonaco naturale a raso sasso con serramenti in legno uguali agli originali, mantenendo la loro diversità sia per quanto riguarda le dimensioni sia per quanto riguarda gli stipiti, in alcuni casi in pietra, in altri in legno. Questa scelta intendeva conservare il sapore di costruzione avvenuta per fasi diverse, tipica di un modo di costruire artigianale. Sul lato sud sono state mantenute al piano terra le aperture ad arco, parte a tutto sesto, parte a sesto ribassato, ed è stata riposizionata la scala in legno a doppia rampa contrapposta che consentiva l’accesso dall’esterno al primo piano. Per quanto riguarda la parte superiore dell’edificio, sono stati composti i prospetti della struttura portante in larice posizionata a filo delle murature. Pure a filo sono stati posizionati i parapetti in legno a montanti verticali e le controventature tipiche della tradizione costruttiva della zona. Essendo originariamente la struttura completamente aperta verso l’esterno, si voleva ricreare l’effetto di vuoto in facciata posizionando i serramenti arretrati rispetto alla struttura e facendo uso di vetrate scorrevoli di grande luce, intelaiate con profili in legno naturale lasciando posto a un tavolato ove necessario.La creazione di tre nuovi abbaini oltre ai due già esistenti si rendeva necessaria per lo sfruttamento del grande sottotetto. La copertura, costituita da un opportuno pacchetto di isolazione, è formata da un manto in scandole di larice, mentre le opere di lattoneria, come canali di gronda e pluviali, sono in rame.
A RICOSTRUZIONE E RISTRUTTURAZIONE COMPLETATA
Al pian terreno sono stati predisposti i locali per un’attività di ristorazione con servizio bar che usufruisce della sala ipostila a nord e può sfruttare la parte antistante l’edificio sul lato ovest come servizio all’aperto nei mesi estivi, servendosi dei due accessi esistenti uno dal lato sud, attraverso uno dei portali di accesso del disbrigo delle antiche stalle, e uno dal lato nord, affiancato alla vecchia rampa di accesso al fienile. Qui è stata alloggiata la centrale termica con opportuna aerazione ed accesso indipendente. Un piccolo locale ad est della sala ipostila consente l’accesso ai servizi igienici del bar. Nello stesso luogo è stato collocato anche l’ingresso che da qui serve i vari piani con un ascensore costruito a ridosso del muro di spina dell’edificio abbattendo le barriere architettoniche. Rimangono a disposizione altri quattro locali ad uso ufficio con servizi igienici che, insieme ai precedenti, sono stati dotati di ricambio d’aria forzato. Al primo piano, oltre ad una hall ed una reception, hanno trovato posto cinque locali ad uso ufficio, un blocco servizi, un guardaroba e una sala polifunzionale con la possibilità di accogliere piccole riunioni congressuali, munita di accesso autonomo attraverso il ripristino della rampa a nord che anticamente serviva il fienile. Una scala in legno serve il piano superiore terminando, come l’ascensore, su un ballatoio in legno che si affaccia sulla hall a tutta altezza e che si attesta sul corridoio centrale di accesso alle unita’ residenziali. Queste ultime a questo piano sono tre, con relativi servizi, più un locale guardaroba con annessa lavanderia. L’ultimo piano sottotetto è servito, oltre che dall’ascensore, anche da una scala in legno posta a cavallo della muratura portante, ed alloggia, oltre al locale macchine dell’ascensore ed ai ripostigli per la biancheria, un ulteriore unità residenziale.