MICHELANGELO LUPO
ARCHITETTO
DESCRIZIONE
Allestimento della mostra “Il presepe. Religiosità e tradizione popolare“, inaugurata dal Presidente della Repubblica in collaborazione con il Ministero dei beni culturali il 13 dicembre 2016 presso la Palazzina Gregoriana del Quirinale. La mostra è il risultato della selezione di 170 figure presepiali del Settecento e del primo Ottocento di raffinatissimo artigianato napoletano provienente da una raccolta di oltre mille pezzi curata dall’etnologo Lamberto Loria in occasione della “Mostra di etnografia italiana” del 1911, appartenuta alla famiglia Reale dei Borbone e oggi conservata presso il Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari di Roma. I manufatti sono stati messi in scena dando vita ad un presepe di 35 m2, mentre un numero ristretto è stato sistemato in teche da esposizione che permettono di apprezzarne la fattura e la rara precisione artigianale
DETTAGLI
Committente: Presidenza della Repubblica e Ministero dei beni culturali
Date: allestita in vista del Natale e visitabile dal 13 dicembre al 6 gennaio 2017
Luogo: Palazzina Gregoriana del Quirinale, Roma
La Natività è circondata da una moltitudine brulicante di figure archetipiche, protagoniste di una scena che coglie l’umanità in tutta la sua varietà. Il presepe è una proiezione onirica di Benino, il pastore dormiente che sogna l’apparizione degli angeli venuti ad annunciare la straordinaria nascita del Bambino diventando testimone e protagonista della notte della Rivelazione. Egli proietta la scena della Natività sullo sfondo del proprio immaginario e del proprio vissuto, un immaginario affollato, dinamico e denso di vitalità, che riflette quello napoletano.
Si trova in una posizione defilata rispetto alla scena madre, ma è molto ben riconoscibile in quanto addormentato e sovrastato da angeli. Il sonno e il sogno di Benino sono i motori narrativi del presepe e il pastorello è una figura d’importanza cruciale che funge da medium con una dimensione catartica in cui le contraddizioni umane sembrano momentaneamente risolte, in cui sacro e profano, ricchezza e miseria, umiltà e nobiltà trovano pari dignità.