MICHELANGELO LUPO
ARCHITETTO
MOSTRE
LA MEMORIA RITROVATA
Tesori recuperati dall’Arma dei Carabinieri
Roma, Palazzo del Quirinale
23 gennaio – 16 marzo 2014
LA MEMORIA RITROVATA
Tesori recuperati dall’Arma dei Carabinieri
(catalogo della mostra)
DESCRIZIONE DELL’ALLESTIMENTO
Le opere in mostra provengono da scavi clandestini o rappresentano il bottino trafugato in chiese o musei successivamente recuperate dal Comando Tutela Patrimonio Culturale dell’Arma dei Carabinieri. L’allestimento, che abbraccia un arco temporale che va dal VI secolo a.C. al Settecento, è molto sobrio e discreto, sia dal punto di vista cromatico, sia formale. Le 110 opere esposte, tutte di altissima fattura e in magnifico stato di conservazione o risultato di restauri particolarmente felici, hanno mododi esprimersi al massimo.
DETTAGLI
Committente: Presidenza della Repubblica Italiana; Ministero dei Beni delle attività culturali e del turismo; Arma dei Carabinieri; Fondazione Civita.
Curatela: Louis Godart
Progetto dell’allestimento: Michelangelo Lupo
ALCUNE DELLE OPERE IN MOSTRA
Questa magnifica croce astile datata 1442, restaurata sotto la direzione della restauratrice Valeria Borgialli in seguito al suo ritrovamento, era stata trafugata nel 1971. Lamine d’argento e applicazioni in argento sbalzato, inciso e dorato rivestono il supporto in legno di noce. Gli stessi materiali realizzano il Crocifisso centrale e le quattro figure ai poli della croce: Dio Padre in alto, Cristo risorto in basso, la Madonna a sinistra e San Giovanni a destra. In un piccolo foro all’intersezione dei bracci è stata rinvenuta un piccolo involto di seta recante la scritta de scindone domini che secondo Guido Gentile rappresenterebbe la più antica testimonianze di culto della Santa Sindone nell’Alta Val di Susa. Oggi è conservata nella Chiesa di Sant’Ippolito a Bardonecchia (TO).
I due pezzi presi in considerazione in queste immagini fanno parte del Tesoro di Loreto, una raccolta di argenti, coralli, ametiste e smalti di scuola spagnola e napoletana tra le più importanti del Trentino Alto Adige. Il Tesoro rappresenta una collezione di notevole valore, risultato delle donazioni dei reali di Spagna e dei loro cortigiani, da sempre custodito nell’ex Convento dei Cappuccini di Chiusa fondato nel 1699 dalla stessa regina di Spagna, Maria Anna, moglie di Carlo II, al posto della casa natia
di quello che era stato il suo padre confessore, Gabriele Pontifeser. Nonostante le perdite subite durante il corso del tempo, il tesoro raggiunge il ‘900 conservando i pezzi di maggior pregio, quantomeno fino al grave furto del 1986 che lo privò della metà dei suoi oggetti. Da allora è stato gradualmente ricomposto nelle sue parti principali grazie ai ritrovamenti e alle operazioni effettuate dai Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale.
Piatto apulo a figure rosse
Phiale apula a figure rosse (Phiale è un tipo di contenitore alto e basso che riproduce in ceramica contenitori di norma in metallo utilizzati per la presentazione di offerte durante le celebrazioni funerarie)
Anfora apula a figure rosse
Questi oggetti, tutti databili nel IV secolo a.C., fanno parte di una serie di contenitori di materiale ceramico decorati da una cerchia di pittori attivi in una zona riconducibile alla Puglia settentrionale.
Quest’urna è soltanto una delle ventidue urne recuperate nel 2013 dal Comando Tutela Patrimonio culturale e databili tra il III e il I secolo a.C. Esse erano state ritrovate e trafugate nel 2003 durante lavori edili in località Elce, a Perugia.