RESTAURI

CAPPELLA ALBERTI O DEL CROCEFISSO

CATTEDRALE DI SAN VIGILIO IN TRENTO

 

DETTAGLI

 

Progetto di restauro conservativo

Commissione: studio d’architettura Michelangelo Lupo

Committente: Comune di Trento, Provincia Autonoma di Trento

Date: 2005

Luogo: Basilica Cattedrale di San Vigilio, Trento

LA CATTEDRALE DI SAN VIGILIO

 

Il Duomo di Trento come si può apprezzare oggi, è il manufatto che ha sostituito l’antica basilica di San Vigilio per volere di Federico Vanga o Wanga (Friedrich von Wangen), principe vescovo austriaco che governò la diocesi tra il 1207 e il 1218. I resti di quell’antica basilica, dedicata al culto dei martiri, sottostanno al Duomo attuale. Fu il vescovo Vigilio ad attribuirle importanza decisiva come luogo di culto di tre missionari dell’Anaunia (territorio riconducibile all’attuale Val di Non) trucidati dai pagani nel 397. Egli stesso, alla sua morte, fu sepolto accanto ai tre martiri fatti Santi. La basilica subì ulteriori di modifiche fino a che, nel 1212, il vescovo Vanga commissionò  la progettazione del nuovo Duomo ad Adamo d’Arogno, il primo di una serie di maestri comacini che si avvicendarono per più di un secolo all’erezione di una cattedrale dall’impianto sostanzialmente romanico, vale a dire un corpo centrale formato da una navata principale, due navate laterali minori, tutte intersecate da un transetto a formare una pianta a croce latina. La navata centrale che ci si presenta oggi è d’ispirazione chiaramente gotica, riconoscibile dal verticalismo e dallo slancio dei pilastri. Il completamento di alcune parti continuò nei secoli a venire, ma gli interventi più rilevanti furono in epoca barocca con la costruzione della Cappella del Crocifisso e la sostituzione del corpo della cripta con il presbiterio e il baldacchino barocco. In epoca moderna, a cavallo fra Ottocento e Novecento, il governo austriaco sostituì il tetto a carena con un tetto a due spioventi e riprese totalmente la cupola in forme neoromaniche.

CAPPELLA ALBERTI

La cappella si apre sul fianco meridionale della chiesa cattedrale di San Vigilio, che porta il nome del patrono della diocesi tridentina. Si tratta di un manufatto eretto in età barocca, tra il 1682 e il 1688, per volontà del principe vescovo Francesco Alberti Poia che intendeva farne il proprio luogo di sepoltura e trovare una degna collocazione al crocifisso ligneo cinquecentesco opera dell’artista norimberghese Sisto Frei. Il progetto e la direzione lavori furono affidati a Giuseppe Alberti, a cui si deve anche la decorazione ad affresco. Le due imponenti tele laterali sono opera di Johann Carl Loth e raffigurano la Resurrezione e l’Adorazione dei pastori. Nel timpano che sovrasta l’altare un gruppo scultoreo di Francesco Barbacovi, raffigurante la scena del peccato originale. La decorazione della cappella è riconducibile anche all’opera di artisti come opere Cornelis van der Beck, Paul Strudel, Antonio Albertino, Girolamo Aliprandi e Giacomo Benedetti.

IL PROGETTO DI RESTAURO

Il progetto di restauro della cappella era parte di quello più ampio e generale della cattedrale. Lo stato di degrado di alcuni volumi e superfici, per quanto non fosse grave da destare preoccupazione per l’integrità di opere, manufatti, o parti strutturali, rendeva necessari interventi di restauro, manutenzione ordinaria e straordinaria di superfici decorate di beni architettonici e di beni mobili, di interesse storico, artistico ed archeologico. Nelle immagini che seguono si può facilmente osservare il risultato dell’intervento.